Per Gabriele “solo la sinergia tra progresso tecnologico e fattore umano può garantire sicurezza a 360 gradi”
Mercoledì 19 giugno, presso l’Hotel Terminus di Napoli, FederSicurezza ha preso parte al Workshop, organizzato da Rislab - Research and Innovation for Security, dal titolo “Innovazione per la sicurezza nel trasporto pubblico”.
Il trasporto, come noto, rappresenta una delle principali critical infrastructure soggette a problemi di security e safety, ed è per discutere di queste criticità, e delle possibili soluzioni, che si sono riuniti tanto i rappresentanti del trasporto pubblico che delle Istituzioni, quanto gli effettivi “fornitori” delle soluzioni stesse.
Il Presidente di FederSicurezza Luigi Gabriele, intervenuto in chiusura della prima sessione dei lavori, incentrati prevalentemente sulle potenzialità delle soluzioni di sicurezza tecnologiche e virtuali, ha voluto in ogni caso ricordare l’insostituibilità del “fattore umano”.
“La sinergia tra capitale umano e tecnologia - ha spiegato Gabriele - è fondamentale per una tutela a 360 gradi della sicurezza, anche con riguardo agli utenti del trasporto pubblico. Ma non c’è una sensibilità comune sul tema, e due recenti notizie stampa ne sono l’ennesima riprova: da una parte c’è Trenord, che causa “costi” mette uno stop alle guardie giurate sui vagoni dei propri convogli, e dall’altra invece EAV, che in aggiunta alle innovazioni tecnologiche ha disposto per l’estate un servizio straordinario di security, comprensivo di guardie giurate, lungo la rete della ferrovia Circumvesuviana. Quest’ultima scelta è quella che meglio rappresenta il concetto di “fare sinergia”, mettendo insieme i pezzi di un puzzle che solo se assemblato in tutte le sue parti può garantire il migliore risultato, tanto per la sicurezza degli utenti quanto per il successo degli operatori.
Spesso - ha aggiunto Gabriele - sono i nostri stessi operatori a non essere del tutto a conoscenza delle possibilità tecnologiche, quali quelle oggi presentate, in grado tanto di consentire una riduzione dei costi quanto al tempo stesso di implementare le prestazioni offerte. L’auspicio è quindi quello di riuscire a conoscere e ad integrare rispettivamente le reciproche competenze, altrimenti rischiamo solo di sprecare risorse senza ottenere risultati efficaci. Anche in questo senso - ha concluso Gabriele - la “cultura della sicurezza” è un elemento imprescindibile sul quale lavorare, senza mai dimenticare, in ogni caso, ferma restando l’assoluta necessità di sostenere e assecondare il progresso tecnologico, l’insostituibilità della guardia giurata armata e professionalizzata. E’ questa la vera filiera della sicurezza”.
A.G.