L'11 Giugno si è tenuta, in videoconferenza, una riunione del Comitato Esecutivo di UNIV – Unione Nazionale Imprese di Vigilanza Privata. Punto focale dell'incontro è stato il Covid-19, ormai al centro di qualunque riflessione normativa, economica e lavorativa.
“Un'epidemia che ha colpito in particolare il trasporto di valori e che ha posto la vigilanza privata al centro di molti temi anche di interesse pubblico, ma che non ha scardinato l'ormai consolidata pratica del silenzio da parte dell'Amministrazione, che non si è pronunciata nemmeno sugli assistenti civici. Anche le trattative per il rinnovo del CCNL di settore vedono il Covid-19 moltiplicare le difficoltà pregresse del comparto: per le nuove date schedulate a Giugno e Luglio UNIV conferma comunque la massima flessibilità nella riapertura del dialogo con le rappresentanze sindacali” - ha detto Anna Maria Domenici, Segretario Generale di UNIV.
Di particolare rilievo la riflessione di Luigi Gabriele, Presidente di UNIV e Federsicurezza, sull'andamento della trattativa e sui punti di maggiore delicatezza, anche sul fronte degli equilibri di rappresentanza:
"sarebbe auspicabile che la vena solidaristica venuta con immediatezza alla luce in Ebinvip si palesasse anche nella sede del confronto pluriennale in essere, a fasi alterne, per tentare di dare un seguito al CCNL scaduto il 31 12 2015.
Sarebbe auspicabile ma, anche se la speranza è l’ultima a morire, la fiammella è davvero piccola per far la giusta luce. Intendiamoci, non siamo oltranzisti del rinnovo a tutti o costi, però ci arroghiamo la responsabilità di dire che abbiamo perso, in qualche caso volutamente, uti singuli, tutti i treni che pur sono passati, alcuni dei quali composti con fatica vera, all’ultimo minuto, prima del segnale verde…
Crediamo, in buona fede, che manchi il senso politico ad un tavolo che ha fin qui preferito la ricerca della perfezione giuridica, dove la stessa non poteva esserci, ricordando in proposito lo stallo ed il default del cambio d’appalto per il possibile deprecato caso nel quale fosse rimasta fuori calcolo ... una risorsa, dicesi una… se non tre quarti di un intero.
Un tavolo che non ha del tutto compreso che per essere intestatari e titolari di un CCNL da prendersi ad unico riferimento di un comparto multiforme ed in continua variazione di composizione, in senso per di più estensivo, di un contratto “leader” come si dice, bisogna avere il coraggio di fare delle scelte che addirittura superino l’orizzonte dell’esistente, per evitare di trovarne gli esiti superati dalla quotidianità...
Bisogna cioè avere la stoffa del leader ed il conseguente coraggio dello stesso, rischiando in ogni momento la propria personale credibilità di attori del gioco, non rincorrendo prioritariamente il preventivo assenso dei danti causa che, tra l’altro, palesemente, non hanno mai pensato più di tanto a confezionare percorsi per i propri rappresentanti, preferendo la critica trasversale e le alleanze a geometria quotidianamente variabile, finalizzata al “meglio non far niente che rischiare di sbagliare ed essere impallinati…”
Il Signore o chi per Lui ci perdoni se diciamo che siamo arrivati in una fase nella quale il respiro sociale del tavolo è arrivato a dover ricorrere alla “ventilazione “e, non arrivando in tempo gli Alpini in funzione di protezione civile, a rianimarci… L’abbiamo ovviamente con noi stessi, ci mancherebbe che pensassimo di criticare qualcuno, Dio guardi!