Le Parti Sociali incontrano i Ministeri dell'Interno e del Lavoro
Il 28 giugno scorso, come noto, le rappresentanze datoriali e sindacali del comparto della vigilanza privata, a seguito dell’invio del documento congiunto già discusso con il vice Ministro Bubbico, sono state ricevute presso il Ministero dell’Interno, per proseguire il discorso già da tempo intrapreso in tema di certificazione e qualificazione del settore, fare il punto sullo “stato di avanzamento dei lavori” e, con l’occasione, affrontare congiuntamente i temi più “caldi” del momento.
Quanto alla certificazione, rispetto alla quale il Prefetto Valentini ha comunicato essere un terzo le imprese che ad oggi hanno adempiuto agli obblighi imposti dalla normativa vigente, il Ministero dell’Interno ha informato che, nei prossimi giorni, sarà reso pubblico, sul sito internet della Polizia di Stato, l’elenco dei soggetti in regola, e che un’apposita circolare verrà diramata alle Prefetture affinché effettuino le verifiche del caso.
“Condividiamo pienamente la volontà del massimo rispetto delle norme - dichiara Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza -, mentre non possiamo dirci altrettanto “appassionati” della corrente di pensiero che ritiene di dover usare il gesso sulla lavagna per separare con una linea netta i “buoni” dai “cattivi”…saremmo più dell’idea, con gli opportuni aiuti ed incentivi, di fare in modo di portare tutti dal lato dei “buoni”…”.
Quanto invece al tema della distinzione tra attività decretate e non, in maniera analoga, il Ministero provvederà all’emanazione di una circolare all’indirizzo delle Questure, allo scopo di sollecitare specifici controlli a livello territoriale.
Per quanto riguarda infine l’approfondimento dedicato al tema della contrattazione collettiva, che ha visto la partecipazione del Ministero del Lavoro, il Presidente Gabriele esprime il suo apprezzamento per “l’avvio di un processo di consultazione sinergica sulla vicenda dei CCNL “deviati”, con l’accoglimento dell’invito ad allargare il coinvolgimento, oltre che della VII divisione (attività ispettive), anche alla V divisione (tutela delle condizioni di lavoro), con l’obiettivo di fare quanto prima la necessaria chiarezza, anche in relazione a quanto il nuovo codice degli appalti stabilisce in maniera tassativa per l’identificazione della componente costo del lavoro nelle gare in ambito pubblico”.
A tal proposito, ha concluso Gabriele, “non riteniamo che ci possa essere un costo del lavoro, o meglio, un valore del servizio, di “serie a” nel settore pubblico e di “serie b” in quello privato…”.
A.G.