L’ultimo articolo di Bastiancontrario a proposito del taser, pubblicato su Vigilanza Privata Online, ha sollevato un prevedibile polverone. Pubblichiamo la risposta del Presidente di ConFederSicurezza Luigi Gabriele, che considera l’ipotesi taser come una mera provocazione per riscrivere un impianto normativo regolamentare del tutto inadeguato per la vigilanza privata. A partire dalle armi.
Caro Amico e collega di scrittura,registro con piacere, da anziano – ormai – laureato in Giurisprudenza (ai miei tempi si diceva in Legge), precariamente come il mai sufficientemente lodato Luciano De Crescenzo della sua qualità di Ingegnere precario, che non perdi occasione per richiamarci alla realtà ed alla corretta lettura della norma, che dovrebbe essere sempre tenuta a mente.
In effetti quello che tu dici è corretto. Però, consentimi, è pur lecito sognare ad occhi aperti, con questo intendendo dire che in un prossimo futuro il problema dell’arma, senza mettere in produzione un sequel sgangherato del ciclo “Arma letale”, andrebbe affrontato e risolto. Perché?
Lo sappiamo tutti, e non lo ripetiamo, cosa accade se la Guardia Ingiuriata, come la definisce da sempre il Presidente dell’Associazione Guardie Giurate in congedo AGGC, spara, come minimo sparisce dai radar in attesa dell’esito dei procedimenti a carico, che partono illic et immediate.
Cosa voglio dire?
Che se parlar di taser è un sistema per alzare il tappeto e smuovere la polvere che c’è sotto, parliamone e iniziamo a dirci con leale franchezza che è giunta l’ora di metter mano ad un ponderato processo di riordino dell’impianto normativo regolamentare che, invece di regolarci, ci opprime. A chi tocca fare il primo passo? Alle famose Parti sociali: Associazioni di rappresentanza datoriale e organizzazioni sindacali dei Lavoratori, affinché sinergicamente pungolino il legislatore ad intervenire con criterio e lungimiranza, rendendo la norma compatibile con quello che accade oggi, pensando che ormai oggi è già domani.
Dio guardi (esclamo da neo borbonico – come verrò con questo dire definito,)che qualcuno si chieda, con riferimento alla odierna scarsa fluidità dell’impianto normativo, come possa la nostra amata Guardia oggi difendere compiutamente l’aggredito. E allora prendiamo come provocazione intellettuale l’evocazione del taser. Tanto l’ineludibile sperimentazione – e tu giustamente ricordi quanto avvenuto nel pubblico – finirà nel momento in cui la Guardia armata sarà, ahimè, un caro ricordo del passato fuori mercato. Sarà il caso di far qualcosa di concreto, una volta tanto?
Sì! E allora la nostra complementare funzione avrà una magari postuma gratificazione..
Grazie sempre per il sostegno alla lotta all’Alzheimer, con l’affetto di chi ormai viene festeggiato il 2 del corrente mese di ottobre…